Da sempre al servizio degli agricoltori e dei consumatori
Sorgo protagonista assoluto del convegno europeo che si è tenuto nei giorni scorsi a Budapest, con un titolo emblematico: "Ci sono 1001 motivi per investire sul sorgo". RV Venturoli era l'unica azienda sementiera italiana presente e Gabriele Gasbarrini ha svolto una relazione per portare l'esperienza italiana dove il sorgo è protagonista nella filiera del Parmigiano Reggiano.
Tra i cereali ammessi nel disciplinare di produzione il sorgo sta rappresentando sempre più un'opportunità per limitare le importazioni delle materie prime e distribuire valore nel territorio, dal momento che può sostituire gran parte del mais nella razione delle vacche da latte.
Nel 2020 l'Università di Bologna ha condotto una ricerca su 1.500 vacche produttrici di Parmigiano Reggiano sostituendo 10 kg/capo/giorno di mais con 10 kg di sorgo. I risultati delle prove hanno confermato nessuna influenza negativa sulla salute delle vacche e sulla quantità e qualità del latte.
Tant'è che la cooperativa Albalat (200 vacche in lattazione, 250 aziende agricole socie, 680 mila quintali di latte lavorati e 145.300 forme di Parmigiano Reggiano prodotte) da alcuni anni nella razione utilizza 2/3 di sorgo e solo 1/3 di mais. E la produzione del sorgo proviene tutta dal territorio.
Anche la filiera avicola sta incrementando l'uso del sorgo, raddoppiando le superfici a contratto.
Senza dimenticare che il sorgo sta incontrando sempre maggiori consensi anche da parte dei consumatori con le specialità alimentari senza glutine a base di sorgo (pasta, prodotti per la prima colazione, snack ecc.) come quelle di RV Venturoli Food, protagonisti con uno stand alla manifestazione di Budapest.
Dunque il consiglio per gli agricoltori è inserire il sorgo nei prossimi piani colturali, sia da granella sia da trinciato, perché è una coltura che ha un fabbisogno idrico limitato, può essere coltivato in terreni di scarsa fertilità, è meno suscettibile agli attacchi fungini, richiede meno fertilizzanti ed è molto richiesto dalle filiere zootecniche, apportando energia e digeribilità alle razioni.
Il seme certificato è il fulcro di un sistema produttivo orientato alla qualità e alla tracciabilità.
L'impiego di seme certificato dà vita a un sistema virtuoso di cui beneficioano gli agricoltori e i consumatori nel rispetto dell'ambiente.