Da sempre al servizio degli agricoltori e dei consumatori
Il triticale è un ibrido nato dall’incrocio tra frumento (che conferisce alta produttività) e segale (che conferisce la rusticità) ed è uno dei cereali preferiti per la produzione di biomassa destinata agli impianti di biogas. Ma il triticale viene sempre più utilizzato anche nell’alimentazione animale come insilato, per l’elevata digeribilità della sostanza secca e l’alto valore nutritivo, essendo ricco di energia, proteine, fibre e vitamine.
Si tratta di una pianta rustica, che richiede 120-150 unità/ha di azoto in due apporti successivi, l'ultimo dei quali è raccomandato non oltre la fase di botticella.
Il triticale RV Venturoli è TRIAGENT, da seminare dai primi di ottobre con 150-170 kg/ha di seme, una varietà innovativa di ciclo medio, con ottima resistenza all'allettamento e alle malattie fungine, mantiene la pianta verde a lungo con un potenziale produttivo di 450-470 q/ha di biomassa.
Se si vuole puntare su un'alternativa ancora più rustica del triticale per quanto riguarda azoto ed acqua, si può scegliere la segale ibrida SU BARESI di ciclo medio-precoce, da seminare con 200-250 semi/mq sin dal mese di settembre, anche su terreni di scarsa fertilità. Si tratta di una pianta a duplice attitudine per la produzione di granella e di foraggio, con una taglia importante ma che non alletta e può essere condotta anche in regime biologico, grazie alla sua capacità di sovrastare le infestanti. Il ciclo più precoce rispetto al triticale consente di poter seminare in primavera un mais di ciclo medio-tardivo o tardivo. Da quest’anno RV Venturoli affiancherà a SU BARESI l'ibrido di segale KARLSSON, di ciclo più precoce, molto adatto alla produzione di trinciato.
Anche la segale viene impiegata nell’alimentazione del bestiame come ottima fonte di fibre digeribili; inoltre, un recente studio polacco ha dimostrato come sia la specie autunnale più sostenibile per quanto riguarda l'impronta carbonica a confronto con triticale e frumento tenero.
Il seme certificato è il fulcro di un sistema produttivo orientato alla qualità e alla tracciabilità.
L'impiego di seme certificato dà vita a un sistema virtuoso di cui beneficioano gli agricoltori e i consumatori nel rispetto dell'ambiente.