​Dal Piemonte alla Lombardia e alle province con fiorente zootecnia dell’Emilia-Romagna, il ritornello è sempre lo stesso: i trinciati di cereali vernini hanno prodotto mediamente dai 250 ai 350 q/ha che, per l’annata che è stata, sono produzioni comunque di tutto rispetto, ma non c’è dubbio che quest’anno mancano almeno 100 q/ha di prodotto.

La colpa non è certamente imputabile alle sementi ma all’andamento climatico dell’autunno che è stato molto travagliato; in molte zone le semine sono state eseguite su terreno bagnato o compattato e successivamente le piogge hanno ostacolato il buon accestimento dei cereali ed in alcune zone non sono mancati i casi di asfissia radicale.

Gli ibridi RV Venturoli, ed in particolare Hystar, si sono comunque distinti per l’elevata qualità del trinciato in termini di energia ed unità foraggere, con spighe di maggiori dimensioni rispetto ai frumenti convenzionali.

Va segnalata un’eccezione per l’annata: la produzione record di 430 q/ha di trinciato di Hystar nell’azienda di Pier Ongini a Bordolano (CR).

Al contrario, ottime produzioni si riscontrano ovunque dai miscugli costituiti da cereali, loietti e leguminose con valori medi intorno ai 400 q/ha. La spiegazione sta nel fatto che le piogge, che hanno fatto patire i cereali, sono state una manna dal cielo per loietti e leguminose che se ne sono avvantaggiati, riuscendo così ad esprimere al massimo il loro potenziale produttivo, compensando le minori produzioni dei cereali.

Quale consiglio possiamo trarre dai risultati produttivi di questa prima parte dell’annata?

Che è sempre buona norma suddividere il rischio, quindi è opportuno prepararsi per il prossimo autunno a seminare, sulla superficie destinata al trinciato, sia i cereali sia i miscugli, per riuscire ad attutire l’impatto negativo degli andamenti stagionali anomali, che ormai sono nella norma.